trenta
trénta agg. num. card. [lat. pop. tardo trienta, per il class. trīgĭnta], invar. – Tre volte dieci, numero composto di tre decine, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 30, in numeri romani XXX): i mesi di t. giorni; i due paesi sono distanti circa t. chilometri; Cristo fu venduto da Giuda per t. denari; la guerra dei trent’anni (1618-1648); il governo dei t. tiranni, in Atene. Ellitticamente: essere sui t., avere compiuto i t. (sottint. anni). Sostantivato al sing. per indicare il numero (è uscito il t., come primo estratto), o il giorno del mese (è il t. oggi?), o l’anno del secolo (intorno al t., al 1930, o, quando sia chiaro dal contesto, al 1830, al 1730, ecc., mentre con anni anteposto, nelle espressioni gli o negli anni Trenta o 30 o ’30 s’intende il periodo compreso fra il 1930 e il 1939, o lo stesso decennio in secoli precedenti); prendere trenta, trenta e lode, il voto massimo degli esami nelle università italiane. In composizione con altri numerali, trentuno (31), trentadue (32), trentatré (33), ecc.; centotrenta (130); trentamila (30.000); per il prov. chi ha fatto trenta può fare trentuno (o sim.), v. trentuno.