triangolo
trïàngolo s. m. [dal lat. triangŭlum, comp. di tri- e angŭlus «angolo»]. – 1. a. Figura piana limitata da tre segmenti (lati del t.) che congiungono a due a due tre punti non allineati (vertici del t.): è dunque un poligono di tre lati (cioè un poligono con il minimo numero di lati). Con riferimento ai lati, si parla di: t. isoscele, se due lati sono uguali, t. equilatero, se tutti e tre i lati sono uguali, t. scaleno, se i lati sono a due a due diversi, cioè se il triangolo non è isoscele (la terminologia classica differiva lievemente da quella odierna, perché si diceva che un triangolo è isoscele se ha due lati uguali e il terzo diverso, mentre oggi si preferisce considerare i triangoli equilateri come casi particolari dei triangoli isosceli). Rispetto agli angoli si hanno: t. acutangolo, con i tre angoli acuti, t. ottusangolo, con un angolo ottuso e due acuti, t. rettangolo, con un angolo retto e due acuti. T. sferico, poligono sferico di tre lati, cioè triangolo tracciato su una superficie sferica e avente per lati archi di cerchio massimo; più precisamente, intersezione di una superficie sferica con un triedro avente il vertice nel centro della sfera. b. Nell’uso com., a triangolo, come locuz. agg. o avv., in forma di triangolo, o con disposizione che congiunge (o risulta da) tre punti non allineati: una stanza, un campo a t.; collocare una serie di sedie a t.; ripiegare un tondino di ferro a t.; disporsi, sul terreno di gioco, a t. (anche in triangolo). 2. Oggetto, porzione di piano, disposizione, a forma di triangolo: ritagliare un t. di cartone, di stoffa; ho acquistato un t. di terreno edificabile per costruirmi una casetta. In partic.: a. Pannolino igienico di tessuto per neonati, a forma di triangolo, usato prima dell’introduzione dei pannolini di tessuto artificiale, un estremo del quale passa tra le gambe e viene fermato dagli altri due annodati tra loro. b. Mutandina da bagno di forma triangolare (detta più comunem. slip). c. Strumento musicale a percussione, costituito da una sottile sbarra d’acciaio ripiegata a triangolo, che, tenuto sospeso, viene percosso mediante una bacchetta, anch’essa d’acciaio, producendo un suono di timbro argentino, di altezza indeterminata (ma acuta), di risonanza penetrante e persistente. d. Lima a sezione triangolare. e. Nello sport della vela, t. di prua, il triangolo formato dall’albero, dallo strallo e dalla linea del bordo dell’imbarcazione che va dalla base dell’albero all’estrema prua. f. Nella segnaletica stradale, segnale mobile di pericolo che, a norma del Codice della strada, i veicoli fermi su carreggiata extraurbana debbono porre a tergo, sulla carreggiata occupata, a distanza di 50 m (di giorno quando non siano visibili da 100 m da altro veicolo sopraggiungente da tergo, di notte quando manchino o siano insufficienti le luci posteriori di posizione o di emegenza); è costituito da un triangolo equilatero con fasce perimetrali rosse, recante al centro un punto esclamativo nero su fondo bianco; il segnale è rifrangente nei colori rosso e bianco, ed è munito di un sostegno che ne consente l’appoggio stabile sul piano stradale. Forma di triangolo equilatero, con i margini rossi e il vertice rivolto verso l’alto hanno anche i segnali di pericolo, che nella parte interna, bianca, rappresentano in nero, con figure e simboli di facile interpretazione, il genere di pericolo esistente (curva pericolosa, lavori in corso, incrocio, passaggio a livello, ecc.); analogo triangolo, ma con un vertice rivolto verso il basso, indica l’obbligo, per i veicoli provenienti da una strada secondaria, di dare la precedenza ai veicoli provenienti sia da destra sia da sinistra. g. In anatomia, nome di alcune zone delimitate da formazioni anatomiche così da ricordare la forma di un triangolo geometrico. h. In matematica, t. di Tartaglia (dal nome del matematico del 16° secolo che ne diede una descrizione), noto anche come t. di Pascal o t. aritmetico, schema a forma di triangolo indefinito composto di numeri interi, disposti secondo righe orizzontali, che costituiscono i coefficienti dello sviluppo di (a+b)n. i. In enigmistica, gioco geometrico costituito da parole con numero decrescente di lettere che, messe una sotto l’altra, formano un triangolo (per lo più rettangolo isoscele) e si leggono sia orizzontalmente sia verticalmente. l. Nella navigazione aerea, t. della velocità, il triangolo che ha per lati i seguenti vettori: la velocità propria dell’aeromobile (cioè in aria calma), la velocità del vento e la velocità effettiva (rispetto al suolo) che è la risultante delle prime due. Nella navigazione marittima, t. delle velocità o delle correnti, il triangolo che ha per lati i seguenti vettori: la velocità stimata dell’imbarcazione, la velocità della corrente e la velocità effettiva (rispetto al fondo) che è la risultante delle prime due; analogam., nella radarnavigazione marittima, t. delle velocità, il triangolo che ha per lati i seguenti vettori: la velocità propria, la velocità del bersaglio e la velocità relativa tra le due, che è quella risultante e determinabile con successivi rilevamenti radar. m. In colorimetria, t. di colore, o dei colori, o cromatico, o colorimetrico, rappresentazione grafica della composizione di un colore generico, consistente nel fissare tre punti non allineati di un piano cui corrispondono i tre colori fondamentali: ciascuno dei tre lati del triangolo che questi formano contiene i punti che rappresentano colori ottenibili dai due colori fondamentali, rappresentati dai suoi vertici, mentre i punti interni del triangolo corrispondono a miscele dei tre fondamentali. n. In elettrotecnica, collegamento a t., in un sistema trifase (cioè a tre generatori), quello per cui l’inizio dell’avvolgimento di ciascun generatore è collegato all’estremità libera dell’avvolgimento di quello successivo: sono così individuati i tre morsetti cui viene collegata la linea. o. In astronomia sferica, t. astronomico o fondamentale, il triangolo sulla sfera celeste che ha per vertici il polo celeste, lo zenit dell’osservatore e la posizione di un astro (più comunem. detto, in astronomia nautica, t. di posizione). p. Nella navigazione e in topografia, t. d’errore, o di incertezza, quello che si ottiene unendo i punti individuati da tre diversi rilevamenti, allo scopo di superare, mediante approssimazione, la pratica impossibilità di ottenere un risultato esatto da un unico rilevamento: si presume che il punto cercato sia vicino al centro del triangolo. q. In geodesia, t. geodetico, linea chiusa appartenente all’ellissoide terrestre, costituita da tre punti non allineati (vertici) e da tre archi di geodetica (lati) che congiungono a due a due i tre vertici. Il tracciamento sul terreno è effettuato con l’ausilio di un teodolite conoscendo gli angoli che i tre lati formano nei tre vertici. r. In fonetica, t. delle vocali, rappresentazione schematica delle vocali (sia in generale, sia d’una lingua determinata) disposte secondo i punti d’articolazione: i vertici sono occupati dalle vocali estreme a (la più aperta, in basso), i (la palatale più alta, a sinistra), u (la velare più alta, a destra); sui lati son collocate le vocali intermedie tra i e a, e tra a e u, e nell’interno le vocali «turbate». La linguistica più recente ha sostituito al triangolo il quadrilatero (v.) delle vocali, che è più esatto in generale (ma il triangolo è sempre il più adatto per quelle lingue, come l’italiano, che hanno una sola vocale con apertura massima, l’a). 3. fig. Complesso di tre elementi o enti o anche luoghi disposti in tre punti non allineati, così da costituire non l’intera figura ma solo i vertici di un ideale triangolo, e la disposizione stessa. In partic.: a. T. industriale, espressione con cui viene tradizionalmente definita la zona all’incirca triangolare che ha per vertici le tre principali città industriali italiane, Milano, Torino, Genova. Con analogo traslato, nel linguaggio giornalistico è stata talora definita t. della morte una zona comprendente tre località (non sempre le stesse) resesi tristemente note per la frequenza di casi di omicidio. b. La situazione «classica» dell’adulterio, che si determina fra tre persone, il marito, la moglie e l’amante della moglie («lui, lei e l’altro» o, con espressione francese, ménage à trois, v. ménage), e che spesso costituisce la trama di commedie del teatro borghese e di film; la stessa espressione è adoperata per indicare l’analoga situazione i cui protagonisti siano la moglie, il marito e l’amante del marito. c. In astronomia, nome (lat. scient. Triangulum) di una piccola costellazione del cielo boreale, tra Perseo e Andromeda, così denominata perché le sue tre stelle principali sembrano formare un triangolo isoscele. Un’altra piccola costellazione dell’emisfero sud è denominata T. australe. ◆ Dim. triangolétto, triangolino.