tricromia
tricromìa s. f. [der. del gr. τρίχρωμος: v. tricromo]. – 1. Procedimento di stampa tipografica (e offset) a colori, oggi in gran parte sostituito dalla quadricromia, adatto per la riproduzione di toni delicati, soprattutto in assenza di un disegno definito (pastello, acquarello). L’immagine originale viene scomposta nei tre colori di base (rosso magenta, blu ciano, giallo) mediante tre riproduzioni fotografiche che permettono di ottenere altrettanti negativi (uno per ogni colore selezionato) i quali, retinati e trasferiti su lastre, consentono la ricomposizione del soggetto con tre passaggi di stampa. La fedeltà della riproduzione viene controllata mediante una prova eseguita a torchio, stampando prima un colore per volta e poi in progressione, sovrapponendo i passaggi del colore uno all’altro. Attualmente la selezione dei colori viene effettuata mediante dispositivi elettronici che producono direttamente una pellicola positiva per ogni colore, utilizzata per incidere la lastra di stampa; la prova di controllo, invece, è ottenuta mediante la sovrapposizione di emulsioni colorate fotosensibili, o direttamente mediante stampanti con inchiostro a getto continuo. 2. Riproduzione ottenuta con tale sistema: una t. riuscita; raccolta di tricromie.