trionfare
(ant. triunfare) v. intr. [dal lat. triumphare, der. di triumphus «trionfo»] (io trïónfo, ecc.; aus. avere). – 1. Ricevere l’onore del trionfo, celebrare il trionfo: Al grande Augusto che di verde lauro Tre volte trïunfando ornò la chioma (Petrarca); specificando: Mario trionfò sui Cimbri e sui Teutoni. 2. a. estens. Riportare una splendida vittoria militare: Napoleone trionfò sui suoi nemici in molte battaglie; in usi ant. e letter., anche con costruzione trans.: per l’imperio del mondo Roma contese con Cartagine e la trionfò (Vico). b. fig. Riportare una netta vittoria (non militare), essere vincitore assoluto, riuscire nettamente superiore in contese, contrasti, scontri, o in competizioni e gare: t. sui proprî avversarî; in quella polemica, è lui che ha trionfato; il nostro partito ha non solo vinto, ma trionfato, nelle ultime elezioni; è la terza partita consecutiva in cui la nostra squadra trionfa; con partic. riferimento a vittorie spirituali e morali: t. sul male, sul vizio, sulle tentazioni; prima o poi la verità deve t.; ancora una volta la giustizia ha trionfato sull’ingiustizia. In frasi enfatiche, ottenere uno splendido successo: un’attrice, una compagnia, una commedia che trionfa sulle scene di tutta l’Europa. ◆ Part. pres. trionfante, anche come agg. (v. la voce). ◆ Part. pass. trionfato, anche come agg. e con valore passivo (nell’uso poet.), vinto, debellato, su cui s’è riportato un trionfo: al prode Che tronca fe’ la trïonfata nave Del maggior pino, e si scavò la bara (Foscolo, con riferimento all’ammiraglio Nelson).