tripode
trìpode s. m. [dal lat. tripus -pŏdis, gr. τρίπους (o τρίπος) -ποδος, comp. di τρι- «tre» e πούς «piede»]. – 1. Sostegno a tre piedi, generalm. di bronzo, ma talvolta anche d’oro, di rame, di marmo o terracotta, usato fin dall’antichità per sostenere recipienti, bracieri, candelabri, e sim. Anche (con riferimento al mondo antico), sgabello a tre piedi, spec. quello sul quale sedeva la Pizia di Delfi (onde le locuz. fig., letter. e ormai rare, sedere sul t., sentenziare dal t., a proposito di persona che parla o formula giudizî con tono perentorio e cattedratico). 2. In marina, albero a t., o semplicem. tripode, albero, metallico, rigido e robusto, con tre gambe (volpi), adottato spec. su navi da guerra per sostenere le coffe e le torrette della direzione del tiro. 3. In zoologia, uno dei tre elementi (l’ultimo) della catena di ossicini che nei pesci ciprinidi e siluridi connette la vescica natatoria col labirinto dell’orecchio. 4. In anatomia, t. celiaco, l’arteria celiaca con le sue diramazioni. 5. fig., non com. Condizione che fa riferimento a tre elementi e, pertanto, termine equivalente a triade: in biologia, t. vitale di M.F.X. Bichat, le funzioni circolatoria, respiratoria e nervosa centrale, in quanto ciascuna di esse, per proprio conto, è necessaria alla vita.