tristezza
tristézza s. f. [der. di triste, tristo]. – 1. a. Il fatto, la condizione di essere triste, come stato d’animo e come suo riflesso esteriore: Diman tristezza e noia Recheran l’ore (Leopardi); aveva l’animo oppresso da un’infinita t.; fu assalito da una t. improvvisa, inspiegabile; cacciare la t. col bere; dare, fare, mettere tristezza, far diventare triste: mi fa tristezza vedere quella poveretta così ridotta; cercare di nascondere la propria t.; con riguardo alle manifestazioni esteriori: volto atteggiato a t.; occhi pieni di t., sguardo velato di tristezza. b. Condizione, visione, fatto che affligge, che ispira sentimenti dolorosi: è una t. vedere la campagna così devastata; che tristezza, che squallore!; dispiacere, fatto o pensiero spiacevole: queste sono le t. della vita; dimentichiamo le t. d’ogni giorno. 2. ant. Malvagità, cattiveria, o atto cattivo, malvagio, disonesto, colpevole: se io volessi attendere a queste t. che tu di’ che vedevi (Boccaccio); vizi e misfatti, i quali per numero e per tristezza si avevano di lunghissimo intervallo lasciate addietro le malvagità vendicate dal diluvio (Leopardi). V. tristizia, che in questo sign. è stata la forma più corrente.