trono2
tròno2 s. m. [dal lat. thronus, gr. ϑρόνος]. – 1. Seggio, per lo più grandioso e riccamente decorato, sopraelevato dal suolo e spesso coperto da un baldacchino, sul quale prende posto un sovrano o altro personaggio di grande autorità e dignità, per compiere atti connessi con la sua carica, in ambienti e circostanze particolari: il t. reale, papale o pontificio; la sala del t.; sedere in trono. È anche attributo della divinità (pagana e cristiana), che s’immagina e si raffigura sedente sul trono, segno di potenza e di maestà: Zeus in t.; un affresco rappresentante Cristo in t., la Madonna in t.; e in senso fig.: inchinarsi, presentarsi al t. di Dio. Talora indica il seggio dei beati: E se riguardi sù nel terzo giro Dal sommo grado, tu la rivedrai [Beatrice] Nel t. che suoi merti le sortiro (Dante). 2. fig. L’autorità, la dignità sovrana; il potere regale: ascendere, salire al t.; elevare, innalzare, e essere elevato, innalzato al t.; mettere sul t.; essere o sedere sul t., regnare; l’erede al t.; gli aspiranti al t.; abdicare, rinunciare al t.; perdere il t., essere privato del t.; sentì vacillare il trono. Anche, l’istituto monarchico: i nemici del t.; il t. era in pericolo; il t. e l’altare, binomio simboleggiante l’unione fra la monarchia e la Chiesa. 3. Al plur., Troni, nella scala gerarchica discendente degli ordini angelici, secondo la distinzione dello Pseudo-Dionigi, gli angeli che costituiscono il terzo coro della prima gerarchia. ◆ Dim. tronétto, piccolo trono (Sala del Tronetto, negli appartamenti papali in Vaticano, sala antistante alla biblioteca privata del Pontefice, contenente un piccolo trono, normalmente riservata per le udienze ai ministri plenipotenziarî); viene anche chiamato tronetto (o trono), nella liturgia cattolica, il tempietto posto nella parte posteriore, più elevata, dell’altare dove viene collocato l’ostensorio durante l’esposizione del Santissimo Sacramento per l’adorazione solenne (ad es., per le Quarantore) e per l’adorazione prolungata.