trovato
agg. e s. m. [part. pass. di trovare]. – 1. In funzione di agg. è raro, e usato solo in poche espressioni, preceduto dall’avv. bene o male; per es., di un’idea o soluzione felice: mi pare ben trovata, non è mal trovata; di una storiella divertente e di un fatto curioso raccontati come veramente accaduti: se non è vera, è ben trovata; e come saluto da parte di chi arriva: ben trovato! (v. bentrovato), per lo più come risposta a ben arrivato! 2. Come s. m., ritrovato, invenzione, o espediente: era un giovane d’ingegno, fecondo di sempre nuovi t.; la dote per cui era prediletto dai camerati e dai colleghi ... erano i suoi t. strani messi innanzi ad ogni occasione per tenere allegri bivacchi e caserme (Rovani). Raro, con valore neutro, ciò che è stato trovato: altri citavano un proverbio ferrarese di chi si palesava danaroso a un tratto: O gran trovato, o gran lasciato, o gran rubato (Bacchelli).