tuffare
v. tr. [dal longob. *taufan]. – 1. Immergere nell’acqua o in liquido (s’intende, di solito, con una certa forza e decisione): prese il bambino per le ascelle e lo tuffò sotto le onde; t. i panni nella vasca, per lavarli; t. la penna nel calamaio, intingerla. Più com. il rifl. tuffarsi, immergersi in un liquido, e, riferito a persona, fare un tuffo: tuffarsi in mare; vanno al mare e si distendono al sole, si rotolano sulla sabbia, si tuffano in acqua (Luigi Malerba); tuffarsi dalla sponda della barca, dal trampolino; di pesci, mammiferi, anfibî, uccelli acquatici: i delfini balzavano sopra le onde e immediatamente si tuffavano; la rana spiccò un salto e si tuffò nello stagno; i gabbiani di tanto in tanto si tuffavano in cerca di pesci. 2. a. estens. Nel rifl., del sole o delle stelle, tramontare dando l’apparenza di immergersi nelle acque: ancora qualche istante e poi il sole si sarebbe tuffato nell’oceano. Di aeroplano, scendere in picchiata. b. fig. In usi letter., t. nel sonno, addormentare, sprofondare nel sonno: soave sonno mi ripigliò; né prima nel profondo di quello fui tuffato che ... (Boccaccio); Ed essi [i venticelli propiziatori del sonno] ogni pensier che ’l dì conduce Tuffato aveano in dolce oblio profondo (T. Tasso). Nel rifl., in tono enfatico o scherz., precipitarsi, lanciarsi dentro, in mezzo: tuffarsi nella mischia, nelle fiamme; abbandonarsi o dedicarsi interamente, senza ritegno, in espressioni come tuffarsi nei piaceri, nel vizio, o anche nel lavoro, negli studî, nella lettura (ma più com. immergersi). ◆ Part. pres. tuffante, anche come agg.: nella denominazione tecn. stantuffo tuffante, tipo particolare di stantuffo usato nelle macchine idrauliche a semplice effetto (v. stantuffo).