tundra
s. f. [voce di origine lappone, diffusa attrav. il russo tundra]. – Denominazione geografica delle regioni circumpolari, in partic. di quelle artiche, e della loro vegetazione caratterizzata dall’assenza di formazioni vegetali arboree; il clima è rigido, con precipitazioni molto scarse (200-300 mm all’anno), temperatura media del mese più caldo 5-10 °C; il suolo si sgela solo d’estate in superficie e il periodo vegetativo dura circa 3 mesi; in relazione alle piante dominanti, è distinta in: t. a muschi nei luoghi umidi; t. a licheni in stazioni più secche; t. a ericacee, formata da piccoli arbusti striscianti (mirtilli, uva ursina, salici, ecc.) che di solito non superano i 30 cm di altezza; t. artico-alpina, propria delle dorsali montuose scandinave e degli altopiani dell’Islanda, localmente molto varia e spesso costituita da una sola specie dominante, come il camedrio alpino o il ranuncolo glaciale; frammenti della t. artico-alpina sono presenti a quote elevate sulle Alpi, e su altre catene montuose europee. La fauna della tundra è caratterizzata dall’assenza di vertebrati eterotermi, gli uccelli sono rappresentati prevalentemente da specie estivanti che migrano a sud in inverno, come l’organetto o il girifalco e molti uccelli costieri (stercorarî, piovanelli, falaropi, morette, oche, ecc.); tra i mammiferi abbondano i roditori (lemming e arvicole), che trascorrono la maggior parte dell’inverno sottoterra, il bue muschiato, la renna, l’ermellino e la volpe polare.TAV.