tuo
agg. poss. [dal lat. tŭus, affine a tu «tu»]. – È il possessivo riferito a soggetto singolare di 2a pers. (tu), e significa quindi «di te, che appartiene a te» (il tuo vestito), «che riguarda te» (il tuo onore, la tua responsabilità), «detto o fatto da te, che procede da te» (le tue azioni, le tue parole); con valore di genitivo oggettivo: lo conservo per tuo ricordo, per ricordare te. È analogo ai possessivi di 1a e di 3a pers. mio, suo; per tutte le particolarità semantiche, di uso, di collocazione, ecc., v. perciò mio e possessivo. Per quanto concerne la morfologia, il plur. masch. è tuoi (i tuoi amici), mentre il femm., sing. e plur., è formato regolarmente, tua, tue; per il plur. masch. esiste una forma ant. o dial. tui (chi fuor li maggior tui?, Dante); nell’Italia centrale, soprattutto nel Lazio e in Toscana, si ha una forma dialettale tua per tuoi e tue (i parenti tua, le terre tua), e nel fior. parlato del sec. 15° si aveva inoltre una forma tuo per il femm. sing. e plur. tua, tue; come per mio e suo, nell’uso pop. tosc. (ma anche in qualche altra parlata dialettale) si ha il troncamento in posizione proclitica per tutti i generi e numeri (il tu’ dovere, la tu’ casa, i tu’ amici, le tu’ scarpe); esclusivam. ant. o dial. è, con questo stesso uso, la forma to’; parallelo a mio e suo è anche l’uso delle forme to, ta (per tuo, tua) in posizione enclitica, limitatamente alla lingua antica e, oggi, a parte dell’Italia merid.: vendilo ... e a mogliata dì che ti sia stato imbolato (Boccaccio). Per ciò che riguarda il significato, è da notare il valore affettivo (analogo del resto a suo) con cui è usato tuo nella chiusa delle lettere: il tuo affezionatissimo, o semplicem. tuo, il tuo, seguiti dal nome. Con uso sostantivato, per ellissi di un nome: come stanno i tuoi?; nessuno t’impedisce di spendere del tuo; ne hai combinata un’altra delle tue!; hai diritto anche tu di dire la tua; siamo tutti dalla tua, ecc. (v., per locuzioni simili, il n. 2 di mio). ◆ Un superl. tuìssimo è raro ma possibile, come forma enfatica o scherz., nel linguaggio fam.: questi soldi te li sei guadagnati, e sono ormai tuoi, tuissimi; caro Alfredo, fa delle tue cose, e quell’odicina è tuissima, quello che vuoi (Pascoli).