turbellari
turbellarî s. m. pl. [lat. scient. Turbellaria, der. del lat. class. turbellae «rimescolamento», con allusione al vortice prodotto dalle ciglia]. – In zoologia, classe di platelminti che riunisce i vermi conducenti vita libera, indicati col nome generico di planarie, marini, d’acqua dolce e terrestri, rivestiti di epidermide ciliata, di dimensioni variabili da pochi millimetri a parecchi centimetri, come nelle planarie terrestri che possono arrivare a 30-60 cm di lunghezza: hanno corpo appiattito, ovoide o fogliaceo, meno spesso nastriforme, bocca situata ventralmente (all’incirca nel mezzo del corpo), che immette nella faringe, talora estroflettibile, e nell’intestino a fondo cieco, diritto o ramificato in diverti\\\\\\\\\\\coli; le cellule che formano l’epidermide di rivestimento contengono piccoli bastoncelli calcarei, i rabditi, che in situazioni sfavorevoli vengono espulsi all’esterno dove si disgregano a formare una sostanza adesiva che riveste la superficie del corpo. Sono ermafroditi, e oltre che per riproduzione sessuata possono riprodursi anche agamicamente per scissione trasversale; le planarie sono dotate di notevoli capacità rigenerative.