turbolenza
turbolènza s. f. [dal lat. tardo turbulentia, der. di turbulentus «turbolento»]. – 1. a. non com. Torbidezza, mancanza di limpidezza: t. di un liquido, dell’aria, del cielo. b. Tendenza a fomentare disordini, agitazioni, soprattutto sociali, all’interno di una comunità o di una categoria: un facinoroso, un detenuto (e con senso attenuato un alunno) noto per la sua t.; i dipendenti durante un periodo di fusione entrano in una zona di costante turbolenza (Sandro Veronesi). Con valore più concr., al plur., azioni, fatti di turbolenza: anni, tempi di turbolenza; prìncipi in quello tempo molto celebrati ... per avere ridotti di grandissime t. in somma tranquillità e ubbidienza i sogni suoi (Guicciardini). 2. In fluidodinamica, movimento irregolare (o «caotico») delle particelle di un liquido o di un gas caratterizzato da forti fluttuazioni della velocità e da moti vorticosi, che si manifesta quando il flusso del fluido, rispetto a superfici fisse con le quali è a contatto, supera una certa velocità critica: il campo della velocità varia in ogni punto da istante a istante in modo che le traiettorie delle particelle di fluido non sono determinabili a priori. 3. In meteorologia, nubi di t., le nubi, di tipo cumuliforme, che si formano quando avviene un rimescolamento di uno strato d’aria con un altro di differenti caratteristiche di umidità, temperatura, ecc.: la loro formazione è favorita da sbalzi di vento in direzione verticale, elevata umidità relativa, scarsa stabilità atmosferica.