turco1
turco1 agg. e s. m. (f. -a) [dall’arabo turk (plur. di turkī) «le genti turche», che è dal pers. turkī o turk; in turco osmanico türk «turco»] (pl. m. -chi). – Della Turchia, stato storico e moderno, attualmente esteso, attraverso i due stretti dei Dardanelli e del Bosforo, dall’Europa sud-orientale all’Anatolia; dei Turchi: il territorio t.; la popolazione t.; l’economia t.; l’esercito t.; tabacco t., tappeti t.; la guerra italo-turca del 1911; arte, letteratura t.; come sost., abitante, nativo, cittadino della Turchia. In senso più ampio, appartenente o relativo alle varie popolazioni comprese sotto il nome di Turchi: le lingue t. (o, genericam., il turco s. m.), lingue della famiglia altaica (la lingua nazionale, ufficiale e letteraria, è fondata sul dialetto osmanico); com. l’espressione fig. parlare turco, in modo incomprensibile: parlo forse t., che nessuno mi capisce? (e, allo stesso modo, cose t., inconcepibili, da non credere); fumare come un t., moltissimo. In partic., soprattutto in alcune espressioni popolari, s’intende riferirsi ai Turchi dell’Impero ottomano, alla loro religione islamica, e alle guerre provocate dalla loro spinta verso Occidente: la lotta di Venezia contro i T.; bestemmiare come un t. (con paragone privo di fondamento); i cristiani avevano imparato a mangiar carne anche il venerdì come tanti turchi (Verga); testa di turco (v. testa1, n. 7 e). Giovani Turchi, denominazione di un partito politico attivo in Turchia già prima del 1870, che intendeva contrastare il predominio delle potenze europee nella vita politica ed economica turca. Gran turco, titolo che gli Occidentali davano, dalla fine del sec. 15° al 18°, al sultano dell’Impero ottomano. Sign. anche più vago e generico ha nelle espressioni: grano t. o granoturco o più com. granturco, altro nome del mais, dove turco significa «proveniente da paesi lontani»; uva t, altro nome della fitolacca; nodo t., nei tappeti, lo stesso che nodo ghiordes (v. ghiordes); punto t., nel ricamo (v. triangolare1, n. 4); rosso t., nome commerciale di varie qualità di alizarina (v. rosso, n. 3 b); bagno t., modalità di termoterapia, che sfrutta l’azione biologica del calore secco sotto forma di aria diversamente calda, accompagnata alla massoterapia e alla doccia fredda. Comune la locuz. avv. e agg. alla turca, alla maniera, all’usanza dei Turchi: caffè alla t. (o caffè turco), infuso di caffè macinato finissimo, che resta a lungo in sospensione depositandosi molto lentamente; divano alla t., tipo di divano detto anche sultana (v.); letto alla t. (v. letto2, n. 2); sedere, star seduti alla t., appoggiandosi sulle gambe incrociate; latrina alla t., tipo di latrina per gli edifici collettivi o luoghi pubblici (caserme, scuole, stazioni ferroviarie, ecc.), costituita da un vaso appiattito (vaso alla turca), normalmente in ghisa porcellanata, posto al livello del pavimento e provvisto di due pedane leggermente rialzate e di foro di scarico. In musica, l’espressione alla turca è usata per designare uno stile (turco o turchesco) che, imitando la banda dei giannizzeri e il suo strumentario, produceva una musica di struttura semplice dal carattere militaresco e chiassoso, dove trovavano largo impiego strumenti a percussione quali piatti, grancassa, triangolo, sonagli; molto in voga nel secolo 18° (e all’inizio del 19°), lo stile alla turca fu impiegato, tra l’altro, nelle opere Il ratto del serraglio di Mozart, Abu Hassan di Weber e nelle musiche di scena Le rovine di Atene di Beethoven; Mozart intitolò Alla turca anche il finale della sonata per pianoforte in la maggiore K 331, per il carattere assai marcato e fragoroso, determinato dalla ripetizione sempre uguale della melodia e degli accordi della mano sinistra.