turismo divorzile
loc. s.le m. Temporaneo trasferimento di una coppia intenzionata a divorziare in un Paese in cui avviare le pratiche per ottenere in tempi molto rapidi il divorzio, legalmente riconosciuto anche in patria. ◆ Mentre nel nostro Paese ci si accalora sul divorzio breve, all'estero si preparano pacchetti low cost 'tutto compreso' per sbrigare la pratica in poco tempo, alimentando il fenomeno del 'turismo divorzile'. (Ansa.it, 5 giugno 2012, Cronaca News) • A Bucarest ora gli italiani vanno a divorziare. E di corsa. In sei mesi ottengono quello che qua attendono tre anni. È semplicissimo: ti prendi un monolocale in affitto a 50 euro, ottieni la residenza, te ne torni in patria e intanto incarichi un legale rumeno di avviare la pratica. Niente truffe, tutto alla luce del sole: è il regolamento del Consiglio europeo 44/2001 che lo permette. Tempo due-tre mesi, e viene concesso il divorzio. Basta poi tradurre il certificato e portarlo all’anagrafe del Comune di residenza. Fatto, finalmente liberi. Il turismo divorzile è un fenomeno che, secondo l’avvocato Gassani, ha interessato circa 8mila coppie in almeno cinque anni. (Donatella Coccoli, Left.it, 7 giugno 2012, Società).
Composto dal s. m. turismo e dall’agg. divorzile.