turismo procreativo
loc. s.le m. Il recarsi all’estero per ricorrere a procedure di fecondazione artificiale non consentite dalla legislazione italiana. ◆ Pensa al «turismo procreativo» sul quale molti paesi europei o vicini all’Europa come Cuba e la Thailandia si arricchiscono sul turismo sessuale. (Per cinquemila o settemila euro, l’Ucraina offre il biglietto del viaggio, l’albergo di prima classe vitto incluso, la guida turistica nonché l’ovocita. E quando sbarchi all’aeroporto non passi neanche la dogana). (Oriana Fallaci, Corriere della sera, 3 giugno 2005, p. 1, Prima pagina) • Nel mondo globalizzato i divieti valgono soltanto per chi non ha quattrini; ma a quanto pare il «turismo procreativo» innescato dal divieto della fecondazione artificiale non ha insegnato nulla. (Michele Ainis, Stampa, 25 settembre 2006, p. 2, Interno) • Il prossimo 2 luglio è la data fissata dal ministero della Salute per aggiornare le linee guida della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita a tre anni dall’approvazione, come previsto, e i suoi oppositori stanno ridando fiato alle solite trombe: cresce il turismo procreativo, aumentano i fallimenti, le donne sono vessate perché viene loro impedito di congelare embrioni per averne di riserva se il ciclo non ha successo, e così via. (Nic. Til., Foglio, 3 maggio 2007, p. 2).
Composto dal s. m. turismo e dall’agg. procreativo.
Già attestato nella Repubblica del 17 febbraio 1994, p. 10, Commenti (Stefano Rodotà).
V. anche turismo riproduttivo.