turismo religioso
loc. s.le m. L’organizzazione di pellegrinaggi religiosi. ◆ La vita dei cristiani – in grandissima maggioranza palestinesi – sta diventando impossibile. «I cristiani e i palestinesi dei Territori occupati vivono per oltre il 90% sul turismo religioso. Mancando questo, l’avvenire e il presente restano difficilissimi» [Giovanni Battistelli intervistato da Marco Tosatti]. (Stampa, 13 dicembre 2001, p. 3) • Né è vero che l’attività turistica gestita dall’Opera romana pellegrinaggi o da altre organizzazioni analoghe «è in larga parte esentasse». È vero semmai il contrario: il turismo religioso costituisce una risorsa economica di grande importanza per il Paese, crea posti di lavoro e valorizza il nostro patrimonio storico-artistico, pagando Iva e Irap, come tutti. (Umberto Folena, Avvenire, 13 ottobre 2007, p. 12, Oggi Italia) • La stanza 143 e le altre duecento camere dell’hotel del vescovo, di colpo, diventeranno un retaggio del passato. Una camera senza bagno con solo il lavabo […] va bene per i pellegrini di un tempo, non per le comitive del «turismo religioso» che recitano il rosario in tutta fretta ma poi vogliono la tv satellitare in camera. (Jenner Meletti, Repubblica, 13 maggio 2008, p. 33, R2).
Composto dal s. m. turismo e dall’agg. religioso.
Già attestato nella Repubblica del 24 giugno 1989, p. 21, Cronaca (Roberto Bianchin).