tutela
tutèla s. f. [dal lat. tutela, der. di tutus, part. pass. di tueri «difendere, proteggere»]. – 1. In diritto: a. Istituto giuridico per il quale una persona, nominata dal giudice tutelare, si assume la protezione e la rappresentanza di un minore, di un incapace o di un interdetto, secondo le modalità stabilite dalla legge: la t. nel diritto romano, medievale, moderno. Nel diritto italiano vigente, la t. del minore, disposta dal giudice tutelare nel caso in cui ambedue i genitori siano morti o non siano nelle condizioni di esercitare la po-testà loro spettante, è ufficio pubblico, affidato di norma a persona fisica, scelta possibilmente tra i parenti, o in mancanza di questi a un ente di assistenza nel comune in cui è domiciliato il minore, o all’ospizio in cui questo è ricoverato: apertura di t.; affidare la t. degli orfani allo zio; avere la t. di, o esercitare la t. su, un minore; essere sottoposto a t., o sotto t.; uscire di tutela. In usi fig. o scherz.: nessuno ti può toccare, sei sotto la mia tutela! b. T. amministrativa, azione di vigilanza e controllo esercitata da organi della pubblica amministrazione su determinati enti pubblici. c. In diritto internazionale, il particolare regime giuridico che viene istituito per un determinato territorio affidato dalle Nazioni Unite all’amministrazione fiduciaria di uno stato amministratore affinché sia avviato all’indipendenza. T. associata, concorso di uno o più stati all’azione intrapresa da un altro stato per difendere coercitivamente un suo diritto subiettivo offeso da un terzo stato: può essere regolata da un trattato di alleanza difensiva o di garanzia, o può essere esercitata da una comunità internazionale istituzionalmente organizzata. d. In diritto civile, t. dei diritti, titolo del libro VI del codice civile. In diritto penale, t. arbitraria delle proprie ragioni, titolo del capo del codice penale nel quale sono previsti i reati di esercizio arbitrario delle proprie ragioni e di duello. 2. a. Difesa, salvaguardia, protezione di un diritto o di un bene materiale o morale, e del loro mantenimento e regolare esercizio e godimento (da parte non solo di un individuo ma anche di una collettività): agire a tutela dei proprî interessi, del proprio onore o della propria reputazione; affidare a un avvocato la t. dei proprî diritti; la t. dell’ordine pubblico è affidata alle autorità di pubblica sicurezza, la t. della legalità democratica è compito di tutti gli organi dello stato; istituzioni, enti, provvedimenti per la t. del paesaggio, dei beni artistici, del patrimonio forestale, della salute pubblica. Con un genitivo soggettivo: agire sotto la t. delle leggi, della giustizia; affidarsi alla t. di un potente protettore, di un santo, della Madonna. b. Con sign. generico, letter., protezione, difesa: dunque degli empi Siedi, Giove, a tutela? (Leopardi).