tuttavia
tuttavìa avv. e cong. [comp. di tutta e via2]. – 1. avv., ant. o letter. Continuamente, sempre, per indicare lo svolgersi di qualche fatto senza interruzione: essendo il freddo grande e nevicando t. forte (Boccaccio); Ode i cavalli e i gridi tuttavia, E la nimica voce che minaccia (Ariosto); o per indicare il perdurare, il persistere, la non cessazione di un fatto o di una condizione, nel presente o nel passato: Non lasciavam l’andar perch’ei dicessi, Ma passavam la selva t. (Dante), ma seguitavamo il cammino attraverso la selva (di spiriti); posto che molti, da volenteroso ardire spronati, tentato lo abbiano più volte e tentino t. (Sannazzaro), e seguitino ancora a tentare; dall’una all’altra di quelle terre ... correvano, e corrono t., strade e stradette, più o men ripide, o piane (Manzoni), corrono cioè ancor oggi. 2. Come cong. avversativa o concessiva (che è oggi l’uso più comune), nondimeno, pure, con tutto ciò: sebbene fosse indisposto, volle t. partecipare alla riunione; non te lo meriti, t. (anche rafforzato, pur t.) per questa volta ancora voglio perdonarti; è un vocabolo arcaico, che si trova t. usato talvolta nel verso; Tal mi fec’io, non possendo parlare, Che disïava scusarmi, e scusava Me t., e nol mi credea fare (Dante). 3. ant. Come cong. temporale, t. che, ogni volta che.