ubbidire
(o obbedire, letter. ubidire) v. intr. [lat. oboedire, comp. di ob e audire «ascoltare»] (io ubbidisco, tu ubbidisci, ecc.; aus. avere). – 1. a. Agire in modo conforme a quanto è o viene comandato o disposto, consigliato o richiesto: u. prontamente, ciecamente, volentieri, malvolentieri, per forza, a denti stretti, ecc.; i figli devono u. ai genitori; i monaci ubbidiscono al loro superiore come i soldati al comandante; ha gran fiducia nel fratello maggiore e gli ubbidisce in tutto; con compl. esprimente il mezzo col quale si formula il comando: u. alla legge, a un ordine; u. alla voce della coscienza, al richiamo del sangue; te cortese ch’ubidisti tosto A le vere parole che ti porse! (Dante); è una persona sottomessa, che ubbidisce a tutto quello che gli si dice di fare; estens., riferito ad animali, rispondere ai richiami e ai segnali del padrone o di altre persone: un cane che ubbidisce solo al padrone; ha un merlo addomesticato che le ubbidisce come un cagnolino. Con uso assol., essere ubbidiente, come attitudine e normale comportamento: il tuo, almeno, è un ragazzo che ubbidisce, non è ribelle come il mio; un cavallo, un cane che ubbidisce poco. b. In usi letter., o elevati e rari, con costruzione trans.: u. i proprî superiori; mal ti se’ portato, male hai i tuoi maestri ubiditi (Boccaccio); e in espressioni di deferente cortesia ormai antiquate: son qui per ubbidirla; «In che posso ubbidirla?», disse don Rodrigo, piantandosi in piedi nel mezzo della sala (Manzoni); molto comune invece nel passivo: quando dà un ordine, vuole essere ubbidito. 2. fig. Riferito a mezzi di trasporto, apparati e organi meccanici, o anche a parti e facoltà dell’organismo umano, rispondere bene, prontamente a una sollecitazione, a un impulso determinato: è una vettura che ubbidisce perfettamente al guidatore; ormai sono vecchio e le gambe non mi ubbidiscono più. In marina, di bastimenti, seguire facilmente l’azione del timone, delle vele, ecc. 3. ant. Essere suddito: anticamente tutti i popoli del Mediterraneo ubbidivano a Roma. ◆ Part. pres. ubbidiènte (o obbediènte), solo come agg. (v. la voce). ◆ Part. pass. ubbidito (o obbedito), anche come agg.: è un uomo temuto e ubbidito.