ubiquista
s. m. e f. e agg. [der. del lat. ubīque «in ogni luogo»] (pl. m. -i). – 1. sost. Lo stesso che ubiquitario. 2. agg. In ecologia, detto di specie animale o vegetale non legata a un determinato aggruppamento o paesaggio, ma diffusa in formazioni e in regioni diverse in relazione con la sua valenza ecologica molto ampia. Sono ubiquisti la comune gramigna (Cynodon dactylon), la mosca domestica, il topolino delle case, un buon numero di insetti e di piccoli animali parassiti dei raccolti, ecc.; l’animale più ubiquista è, naturalmente, l’uomo. V. anche cosmopolita (nel sign. 2 d), che è il termine più com. in biologia.