ubriacare
(meno com. ubbriacare) v. tr. [der. di ubriaco] (io ubrïaco, tu ubrïachi, ecc.). – 1. tr. Rendere ubriaco: non è abituato a bere, e un bicchiere di vino basta a ubriacarlo. Con soggetto di persona, spingere qualcuno a ingerire bevande alcoliche fino a farlo divenire ubriaco: prima lo ubriacarono ben bene e poi si divertirono a fargli dire un sacco di sciocchezze. In usi fig., fare innamorare, esaltare qualcuno a tal punto da offuscarne e renderne meno equilibrato il giudizio: quella ragazza lo ha ubriacato con uno sguardo; non lasciarti u. dalle sue promesse; tutte quelle lodi lo avevano ubriacato; con senso attenuato, dare alla testa, confondere le idee, frastornare: l’aria aperta e la luce, dopo tanto tempo trascorso al chiuso, lo ubriacarono; quella confusione, o tutta quell’allegria, lo aveva ubriacato e non capiva più niente. 2. rifl. Ubriacarsi, divenire ubriaco, bere alcolici fino a divenire ubriaco: tutte le sere si ubriaca; se non smetti di ubriacarti finirai alcolizzato; quando si ubriaca diventa cattivo e violento. In senso fig., e come intr. pron., esaltarsi, perdere il normale equilibrio e controllo: quel ragazzo si ubriaca di film violenti, di musica rock, di videogiochi; ubriacarsi di una donna, di un uomo, innamorarsene pazzamente; con senso attenuato, ubriacarsi di luce, di sole, restare frastornato dalla luce o dal sole, spec. uscendo dal chiuso, dal buio o dalla penombra.