uccellare2
uccellare2 v. intr. e tr. [der. di uccello] (io uccèllo, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) Cacciare uccelli, dare la caccia agli uccelli, con trappole, reti, panie, oppure mediante l’uso di animali rapaci (v. falconeria) o domestici (richiami), e in genere con sistemi che non comprendano l’uccisione col fucile o con altre armi: andare a u.; questa è la stagione di u.; in niuna altra cosa il suo tempo spendeva che in u. e in cacciare (Boccaccio); indicando la specie degli uccelli, mediante la prep. a: u. a lodole, a tordi, a fringuelli; modo prov., non u. a pispole, a proposito di chi non si cura dei piccoli ma solo dei grossi guadagni. In usi fig., ant., cercare di ottenere una cosa con ogni mezzo: u. alle cariche, agli onori. 2. tr., fig., non com. Ingannare, raggirare, gabbare o beffare: spesse volte, mentre altrui si credono u., dopo il fatto sé da altrui essere stati uccellati conoscono (Boccaccio); gli uomini che lusingano le ragazze da marito, e quelle pettegole le quali stanno alla finestra ad uccellarli (Verga); cercare di impadronirsi di qualcosa con l’inganno: non invidiava, non uccellava le ricchezze altrui (Muratori). ◆ Part. pass. uccellato, nel sign. 2 anche come agg.: rimanere uccellato, ingannato, beffato.