uccisione mirata
loc. s.le f. Eliminazione programmata di un avversario preventivamente identificato. ◆ E in serata, immediata è arrivata la condanna del governo italiano come quella di altri governi europei. «L’Italia, come tutta l’Unione europea, ha condannato da sempre le uccisioni mirate – ha dichiarato il ministro degli Esteri Franco Frattini –. Uccisioni che contribuiscono ad alimentare la spirale di odio e di violenza». (Arturo Capenna, Messaggero, 18 aprile 2004, p. 11, Primo piano) • in questo modo si garantirebbe, anche se non nell’immediato, quella sicurezza che sta così a cuore al premier [Ariel] Sharon da utilizzare strumenti bellici in più di un’occasione apparsi non necessari. Ad esempio quelle uccisioni mirate di dirigenti integralisti, che in questo periodo ha accettato di sospendere, proprio su sollecitazione egiziana. (Giornale di Brescia, 8 febbraio 2005, p. 5, Estero) • A tali rischi, comuni a tutti gli interventi di pace, per l’Unifil se ne aggiungono altri tre: la possibilità dello scoppio di una guerra civile; lanci di razzi contro Israele per provocarne nuovi bombardamenti aerei; «uccisioni mirate» di esponenti dell’Hezbollah da parte di Israele e conseguenti rappresaglie. (Carlo Jean, Stampa, 3 settembre 2006, p. 1, Prima pagina).
Composto dal s. f. uccisione e dal p. pass. e agg. mirato, ricalcando l’espressione ingl. selective killing.
Già attestato nel Corriere della sera del 15 giugno 1993, p. 9.
V. anche assassinio mirato, eliminazione mirata, esecuzione mirata, omicidio mirato, omicidio selettivo.