Ucis
s. m. inv. Acronimo di Ufficio centrale interforze per la sicurezza individuale, organismo di coordinamento dei servizi di scorta personale, istituito il 6 maggio 2002 con il decreto legge n. 83. ◆ [tit.] Il governo affida tutte le scorte a Finazzo / Il questore di Roma a capo dell’Ucis, organismo unico che riunirà le forze di protezione [testo] […] il Consiglio dei ministri approva un decreto legge che istituisce un Ufficio centrale interforze per la sicurezza individuale. (Giornale, 4 maggio 2002, p. 5, Interni) • l’allora Questore della capitale Giovanni Finazzo (nominato poi prefetto e titolare del nuovo ufficio centrale Ucis, dal quale dipende l’assegnazione e la gestione delle scorte) propone di rinviare ogni decisione per riassegnare un’eventuale scorta a [Marco] Biagi, dopo aver preso ulteriori informazioni presso le competenti questure di Bologna e Modena. (Tempo, 12 luglio 2002, p. 6, Cronache Italiane) • Perché è protetto? «Non me l’hanno detto. Ma l’Ucis mi ha lasciato la scorta anche dopo le elezioni e quando, sulla base di un gossip, dissi di aver saputo con sollievo che erano cessate le esigenze di sicurezza. Forse lo ritengono necessario» [Paolo Guzzanti intervistato da Virginia Piccolillo]. (Corriere della sera, 26 novembre 2006, p. 15).