udiccino
(udicino), s. m. e agg. Seguace o sostenitore del partito politico dell’Udc, Unione dei democratici cristiani e di centro; dell’Udc. ◆ Il capo dei senatori udicini, Francesco D’Onofrio, non vuol essere «morbido» e perciò «estende il religioso silenzio chiesto da [Marco] Follini a proposito delle sgradite dichiarazioni della Lega anche alle repliche nei confronti degli esponenti di Forza Italia». (Giornale, 9 agosto 2003, p. 5, Interni) • Gli udiccini a Strasburgo sono convinti che Forza Italia abbia fatto di tutto per affossarlo [Rocco Buttiglione] (Natalia Lombardo, Unità, 31 ottobre 2004, p. 4, Oggi) • Saranno, semmai, gli udiccini che non condividono le alzate d’ingegno del loro leader ad inseguire il centrodestra quando si renderanno conto che un polo centrista non ha futuro ed è velleitario ed impolitico soltanto ipotizzarne la nascita. (Gennaro Malgieri, Libero, 1° aprile 2007, p. 11, Italia).
Derivato dalla sigla Udc con l’aggiunta del suffisso -ino2.