udire v. tr. [lat. audire] (indic. pres. òdo, òdi, òde, udiamo, udite, òdono; in tutta la coniug. del verbo, la vocale tematica è o quando su di essa cade l'accento, u fuori d'accento; fut. udirò o udrò, ecc.; condiz. udirèi o udrèi, ecc.). - 1. a. [percepire distintamente suoni o rumori con l'organo dell'udito: u. una voce in lontananza; si udirono degli spari] ≈ avvertire, intendere, percepire, sentire. b. [venire a sapere per mezzo di informazioni comunicate a voce: avete udito la novità?; avevo udito che stava per sposarsi] ≈ apprendere, sentire (dire), (venire a) sapere. c. (estens., non com.) [prestare ascolto: u. una predica, un discorso] ≈ ascoltare, sentire. 2. (estens., non com.) a. [dare ascolto a preghiere, consigli, comandi: Dio ode le preghiere dei deboli] ≈ ascoltare, sentire. ↑ esaudire, obbedire (a). b. [mostrare di aver afferrato un concetto, un discorso e sim.: se ho ben udito, vuoi andartene di casa] ≈ capire, comprendere, intendere. ◉ Benché udire e sentire siano sinonimi in quasi tutte le loro accezioni, nell'uso com. è preferito sentire, essendo udire percepito come una voce ricercata. [⍈ ASCOLTARE]