ultraliberista
agg. Che sostiene decisamente il liberismo, anche nelle sue forme più estreme. ◆ «non è che questo sistema ultraliberista non funzioni. Anzi funziona benissimo per produrre ricchezza. Il problema è che non distribuisce la ricchezza, così come faceva il vecchio capitalismo controllato che aveva una tendenza egualitaria» [Edward Luttwak]. (Foglio, 10 maggio 1999, p. 3) • La vittoria di [George W.] Bush dice che oggi l’appeal è quello di una destra dura, decisionista, ultraliberista, che risponde all’insicurezza con la guerra e considera un’anticaglia che le controversie internazionali siano affrontate con mezzi politici e discusse in un foro come l’Onu. (Rossana Rossanda, Manifesto, 9 novembre 2004, p. 1, Prima pagina) • oltre a quello di [Luca] Ricolfi si potrebbero anche aggiungere altri esempi, come la prima pagina dell’ultraliberista «Libero mercato» – l’inserto economico di «Libero». (Riccardo Realfonzo, Liberazione, 30 ottobre 2007, p. 11).
Derivato dall’agg. liberista con l’aggiunta del prefisso ultra-.
Già attestato nel Corriere della sera del 6 febbraio 1992, p. 11 (Giangiacomo Foà).
V. anche iperliberista.