ululare
v. intr. [dal lat. ululare, di origine onomatopeica] (io ùlulo, ecc.; aus. avere). – Emettere urli prolungati e lamentosi; detto spec. del lupo e del cane: i lupi ululano nella foresta; si sentiva u. un cane nella notte; Senti raspar ... La derelitta cagna ... famelica ululando (Foscolo); per estens., riferito a persone, lamentarsi con suoni forti e prolungati, piangendo a singhiozzi: quante la serviano ancelle ... Ululavano a lei d’intorno tutte (Pindemonte). In senso fig., di cose che emettono suoni simili a urla lamentose: il vento ulula; il mare, o la tempesta, ululava; in usi poet., riferito a luogo, risuonare di ululi o di urli: Allor gli antri domestici, le selve, L’onde, le rupi, alto ulular s’udiéno Di feminili strida (Parini); con l’ultimo sign., anche usato passivamente: Non gli ululati spechi Turbò nostra sciagura (Leopardi), le spelonche risonanti di urla umane.