umidita
umidità s. f. [dal lat. tardo humidĭtas -atis, der. di humĭdus «umido»]. – 1. Il fatto, la condizione di essere umido: u. di una parete; una stanza piena di u.; i panni devono avere una certa u., per venire stirati bene. 2. Presenza di vapore acqueo o di acqua in quantità più o meno rilevante: prodotti che temono l’umidità. Con sign. e usi più tecnici: a. Presenza nell’atmosfera di una quantità più o meno alta di vapore acqueo: rientriamo in casa, fuori c’è troppa u., o l’u. della notte può farci male; u. di un ambiente, e regolare, limitare l’u. di una cantina, di un magazzino, ecc., con impianti varî di condizionamento. In meteorologia, u. atmosferica, l’umidità presente nell’atmosfera, misurata per mezzo di igrometri o di psicrometri ed espressa in grammi di vapore d’acqua a m3 (u. assoluta), o in grammi di vapore d’acqua a kg d’aria (u. specifica), o ancora più comunem. col rapporto percentuale (u. relativa) tra la pressione parziale del vapore e quella pressione (detta pressione o tensione di vapore saturo) alla quale, a parità di temperatura, il vapore inizierebbe a condensare in acqua: l’umidità relativa del 100%, alla quale ha inizio il processo di condensazione a temperatura ambiente, è quindi la massima possibile, in quanto una ulteriore immissione di vapore comporterebbe esclusivamente una maggiore condensazione di liquido. b. Il contenuto idrico di un corpo, soprattutto quando l’acqua non ne è il componente principale o addirittura non debba superare un certo limite (grado di u. massimo o tenore massimo in acqua): u. del pane, della pasta, del carbone, della seta, ecc. In partic., u. del terreno, dovuta a presenza di acqua igroscopica, che avvolge i granuli con un velo sottilissimo; di acqua di imbibizione o di capillarità, contenuta nei pori a pressione inferiore a quella atmosferica; di acqua di percolazione, o freatica, o libera, che riempie i pori per effetto della gravità.