umiliare [dal lat. tardo humiliare, der. di humĭlis "umile"] (io umìlio, ecc.). - ■ v. tr. 1. [causare avvilimento e vergogna da parte di qualcuno ledendone e offendendone la dignità, anche assol.: non credevo di umiliarlo offrendogli un po' di soldi] ≈ avvilire, mortificare. ↑ offendere, oltraggiare, vilipendere. ↔ esaltare, portare alle stelle (o sugli scudi). ↓ gratificare. 2. [tenere a freno impulsi, passioni, ecc.] ≈ controllare, dominare, (lett.) signoreggiare, sottomettere. ↔ liberare, sfogare. ■ umiliarsi v. rifl. 1. a. [riconoscere la propria pochezza e i propri limiti: chi si umilia sarà esaltato] ≈ mortificarsi. ↑ prostrarsi. ↔ imbaldanzirsi, insuperbirsi. b. [farsi minori di quello che si è: perché ti vuoi umiliare?] ≈ (fam.) buttarsi giù, sminuirsi, svalutarsi. ↔ esaltarsi, inorgoglirsi. 2. [fare atto di sottomissione: si umiliò e chiese perdono] ≈ piegarsi, sottomettersi. ↑ prostrarsi.