underbooking
s. m. inv. Nel settore del trasporto aereo, prenotazione in numero inferiore ai posti che una compagnia mette a disposizione per un volo. ◆ Resiste il fenomeno overbooking («sovraprenotazione») nel trasporto aereo, ma avanza quello dell’underbooking che viene praticato, sempre più frequentemente, dalle compagnie low cost. Invece di lasciare a terra i passeggeri in «esubero», si fermano gli aerei quando il numero dei passeggeri è scarso e comunque non garantisce la copertura dei costi di trasporto. A fronte di un risarcimento che prevede il rimborso del prezzo del biglietto, ma non quello delle spese accessorie. (Luciano Costantini, Messaggero, 8 agosto 2008, p. 1, Prima pagina) • Questa pratica vergognosa si chiama «underbooking» (il contrario dell’altrettanto vergognoso overbooking, che consiste nel vendere di proposito più biglietti dei posti disponibili) e non ha la benché minima giustificazione economica e contrattuale nel rincaro del carburante, perché se le compagnie sono in grado di fornire il servizio per cui si fanno dare i soldi, bene, altrimenti chiudano. L’underbooking va sanzionato nel più rigoroso dei modi, esigendo nelle dovute forme il pagamento delle penali (fino a 600 euro) ogni volta che le regole lo prevedono. (Luigi Grassia, Stampa, 13 agosto 2008, p. 22, Economia).
Dall’ingl. underbooking.