underground
〈ḁ′ndëġraund〉 agg. ingl. (propr. «sotterraneo»). – 1. Che si oppone intenzionalmente alla cultura tradizionale e ufficiale, utilizzando forme espressive e sistemi di diffusione e di produzione alternativi rispetto a quelli usuali, con partic. riferimento al movimento artistico e sociale affermatosi negli Stati Uniti d’America (e di qui diffusosi, in varie forme, in altre nazioni e spec. nell’Europa occidentale) negli anni ’60 del Novecento, caratterizzato da un esasperato sperimentalismo e da un atteggiamento ideologico trasgressivo e anarchico che hanno largamente influenzato la cultura giovanile anche negli anni successivi: la cultura u. delle ultime generazioni di giovani; arte u., e musica u., canzoni u., cinema u., teatro u., grafica u.; la stampa, la pubblicistica u., e riviste, giornali, fumetti u.; artisti, scrittori underground. Come s. m., con valore collettivo: il declino dell’underground. 2. raro. Clandestino, segreto: un movimento u. di estrema destra; un traffico u. di armi.