unico1
ùnico1 agg. [dal lat. unĭcus, der. di unus «uno, uno solo»] (pl. m. -ci). – 1. a. Che è il solo esistente, che non ha uguali nel suo genere o nella sua specie: è la nostra u. possibilità di salvezza; le passeggiate in campagna sono il mio u. svago; i figli sono la sua u. consolazione; uno spettacolo u. nel suo genere; figlio u., che non ha altri fratelli; esemplare u., di un libro, di un francobollo, di cui non se ne trovino altri in commercio o di cui sia stato stampato quel solo esemplare, ecc. (v. unicum). Spesso l’agg. è seguito da proposizione relativa o da participio che ne limitano e ne precisano il significato: è l’u. amico che io abbia; questo è l’u. avvertimento che ti do; l’u. concorrente rimasto in gara. Locuz. particolari: numero u., di un giornale o di una rivista che non si pubblica periodicamente ma una volta soltanto (o anche numero fuori serie, dedicato interamente a uno specifico argomento); atto u., opera teatrale non suddivisa (generalmente per la sua brevità) in due o più atti, ma costituita da un solo atto: l’atto u. «Lumie di Sicilia» di Pirandello; testo u., che raccoglie tutte le disposizioni legislative concernenti una data materia (testo u. delle leggi di pubblica sicurezza; testo u. delle leggi sanitarie; ecc.); il traguardo della moneta u. europea. Sostantivato, individuo, oggetto o elemento che è o è ritenuto il solo nel suo genere in rapporto a una determinata caratteristica o situazione: sei l’u. a crederci!; non sarà certo l’unica a piacerti; questo dipinto è l’u., di quel pittore, che abbia per soggetto la figura umana. b. In frasi enfatiche, eccellente, ineguagliabile: è un artista u. al mondo; come attore comico è veramente u.; un prodotto unico. Come s. f. con valore neutro: l’unica è di fare questo, l’unica cosa possibile, la migliore; è l’unica!, non c’è altro mezzo. 2. Nel linguaggio filosofico, per lo più sostantivato, l’individuo o soggetto personale, o io, in quanto singolare, irripetibile, inconfondibile, eccezionale. L’uso del termine è soprattutto legato al titolo della traduzione ital., L’Unico, dell’opera di M. Stirner Der Einzige und sein Eigentum (1845), che esalta l’individuo creatore del proprio destino e dei proprî valori, che non riconosce negli altri se non dei mezzi per affermarsi: la società è una limitazione dell’individuo, che per questo è l’Unico. ◆ Avv. unicaménte, come unica cosa, solamente, esclusivamente: vorrei unicamente sapere come hai fatto; lo faccio unicamente per te; in modo unico, singolare o esclusivo: quel senso di doppia amarezza, che si prova lasciando un luogo che fu unicamente caro, e che non può esserlo più (Manzoni).