universalita
universalità s. f. [dal lat. tardo universalĭtas -atis]. – 1. L’essere universale, carattere di ciò che è universale: l’u. della Chiesa cattolica; l’u. del pensiero; u. di una legge, di un valore, di un enunciato. In partic., u. dell’ingegno di una persona, la sua capacità di abbracciare ogni campo dello scibile umano: l’u. dell’ingegno di Dante, di Leonardo. 2. Con valore concr.: a. Insieme di cose o persone considerate nella loro assoluta totalità: l’u. degli uomini; ogni principe debbe tenere conto di fare simile ingiuria, non solamente contro a una u. ma ancora contro a uno particulare (Machiavelli); l’u. dei cittadini che formano la Nazione (Mazzini). b. In diritto, u. di cose, pluralità di cose, materialmente distinte, ma unite da un nesso teleologico, da una destinazione comune: si distingue in u. di fatto (o u. di mobili) e in u. di diritto; la prima è costituita da una pluralità di cose che appartengono alla stessa persona e hanno una destinazione unitaria (gli esempî più noti sono il gregge, e anche la biblioteca, la pinacoteca, la discoteca, ecc.); la seconda è formata da un complesso di rapporti giuridici unitariamente considerati (esempio tipico ne sono l’eredità, cioè il patrimonio ereditario, e soprattutto l’azienda).