untore
untóre s. m. [dal lat. unctor -oris, der. di ungĕre «ungere», part. pass. unctus]. – Chi unge, ungitore. In partic. si chiamarono untori coloro che nella peste di Milano del 1630 furono sospettati di diffondere il contagio ungendo persone e cose (per es., le porte delle case, le panche delle chiese) con unguenti malefici; contro di essi si scatenò spesso l’ira popolare, e si dette anche corso a persecuzioni giudiziarie. ◆ Dim. untorèllo, usato in senso fig., per lo più ripetendo o parafrasando le parole dette, ne I promessi sposi di A. Manzoni, da un monatto a Renzo: «Va, va, povero untorello» (il monatto continua: «non sarai tu quello che spianti Milano»), rivolgendosi a persona che per la sua pochezza non è ritenuta capace di fare un gran male.