uomo-cerniera
(uomo cerniera), loc. s.le m. Chi assume il ruolo di mediatore tra due o più parti o situazioni, divise o contrapposte, intrattenendo con entrambe relazioni diplomatiche o amichevoli. ◆ In realtà, la lotta fra le correnti è stata e continua ad essere lacerante. Ed ha rischiato di scaricarsi sulle votazioni a scrutinio segreto sulla legge Gasparri. Ignazio La Russa, coordinatore e uomo-cerniera con FI, per disperazione ha inventato la categoria dei «franchi tiratori non consapevoli». Secondo lui, i deputati di destra che ieri hanno di nuovo fatto bocciare il governo, si sarebbero sbagliati. (Massimo Franco, Corriere della sera, 3 ottobre 2003, p. 6, In primo piano) • Per la prima volta da sindaco [Sergio Cofferati] dice che Marco Biagi «era un cittadino bolognese, componente di quella scuola di giuslavoristi che attecchì grazie al capostipite Federico Mancini, […] Era un uomo cerniera», che voleva conciliare «esigenze diverse». (Paola Cascella, Repubblica, 18 marzo 2005, Bologna, p. I) • Portiere e difensori non sono immuni da colpe sui due gol subiti e [Massimiliano] Brizzi, l’uomo cerniera fra centrocampo e unica punta, si è fatto cacciare per un’ingenuità. (Renato Ambiel, Stampa, 4 febbraio 2008, p. 65, Sport).
Composto dal s. m. uomo e dal s. f. cerniera, ricalcando l’espressione ingl. hinge man.
Già attestato nella Repubblica del 26 luglio 1985, p. 11, Cronaca (Giuseppe D’Avanzo).