uomo-squadra
(uomo squadra), loc. s.le m. Chi è in grado di determinare l’andamento di un’intera squadra sportiva, di una coalizione politica, di un gruppo. ◆ L’Ulivo che vinse nel ’96 metteva insieme l’impossibile, da [Fausto] Bertinotti a [Lamberto] Dini. Ma si considerò una coalizione dotata di anima, che si riconosceva alla fine in un capo (il professor [Romano] Prodi), in alcuni uomini-squadra e in un pugno di idee. (Foglio, 15 febbraio 2000, p. 3) • Alessandro Del Piero ammette di essere rinato, accetta il ruolo di uomo squadra, ma sottolinea che nella sua crescita e nella vittoria di martedì il merito dei compagni è grandissimo. (Sicilia, 25 ottobre 2001, p. 43, Sport) • La Eldo vince e convince giocando una partita vera, intensa, mostrando la faccia cattiva, mordendo in difesa e sprecando poco in attacco. […] I partenopei hanno messo in vetrina finalmente un [Jamel] Thomas nella sua sua migliore versione, un [Mason Richard] Rocca gladiatorio (ma disastroso ai liberi con un drammatico 0/11), un [Chris] Monroe efficace, un ottimo [Janis] Blums e un [Jumaine] Jones versione uomo-squadra. (Giulia Milo, Mattino, 23 dicembre 2007, p. 37, Sport).
Composto dal s. m. uomo e dal s. f. squadra.
Già attestato nella Repubblica del 21 giugno 1984, p. 33, Sport (Gianni Mura).