urbano
agg. [dal lat. urbanus, der. di urbs urbis «città»]. – 1. a. Proprio della città, che costituisce la città o una città: un centro rurale che sta assumendo una fisionomia u.; la cerchia muraria u.; agglomerato, centro u.; rispettare il tessuto u. di una città medievale. b. Che concerne e interessa una città, il suo territorio e la sua popolazione: la viabilità u., strade u., trasporti pubblici u.; rete telefonica u. (e telefonata u., ecc.); il servizio u. di ritiro dei rifiuti solidi, la nettezza u. (v. nettezza, n. 2 b); vigili u. (v. vigile, n. 1 a). In partic., guerriglia u., metodo di lotta armata condotta, contro l’ordinamento politico e sociale costituito, da gruppi di oppositori mediante attacchi in genere improvvisi e rapidi alle forze di polizia per le strade dei centri abitati, e anche con attentati dinamitardi a sedi di partiti, enti, ecc., o sequestri, ferimenti e uccisioni di esponenti politici, magistrati, dirigenti industriali e sindacali, professionisti, ecc. Nel linguaggio giornalistico e antropologico si usa l’espressione leggende u. (o anche metropolitane), per le quali v. leggenda (n. 1 d). c. Dell’Urbe, cioè di Roma antica: pretore u., che esercitava la sua giurisdizione solo a Roma e sui cittadini romani; coorti u., create da Augusto, con funzioni prevalentemente di polizia in Roma. 2. Riferito a persona, che ha modi civili, corretti e cortesi nel trattare con altri (soprattutto con estranei): cerca di essere più u., se ti riesce; credevo di avere a che fare con persone u.; estens.: modi u., una risposta u., comportamento u., ecc. ◆ Avv. urbanaménte, con urbanità, cortesemente: trattare, rispondere urbanamente; non potresti comportarti più urbanamente?