urlare
1. MAPPA Riferito a esseri umani, il verbo URLARE significa emettere grida acute, prolungate e ripetute, per il dolore o per una forte emozione (il ferito ha urlato tutta la notte; u. di paura, di spavento; u. di rabbia; u. come un ossesso, come una belva ferita; la folla si precipitò urlando verso le uscite), 2. oppure chiamare, protestare, rimproverare o incitare a voce molto alta (vengo, non urlare, non sono mica sordo!; il pubblico si alzò in piedi urlando contro l’arbitro; un gruppo di tifosi urlava a squarciagola per incitare la propria squadra; u. al soccorso; la si sentiva u. fin dalla strada contro il marito). 3. Quando è accompagnato da un complemento oggetto o da una frase che fa da complemento oggetto, urlare significa dire, esprimere a voce molto alta (u. minacce, ingiurie di ogni genere; mi urlò da lontano il suo nome; perse la pazienza e gli urlò che se ne andasse; u. la propria rabbia). 4. Riferito a lupi, cani e altri animali, significa emettere ripetutamente urli acuti e prolungati (lupi che urlano nella notte; il cane, colpito, fuggì urlando; la belva ferita continuò a u. per varie ore dal folto della boscaglia). 5. In senso figurato, infine, urlare vuol dire produrre un suono o un insieme di suoni acuti e prolungati, che assomigliano a urli (il vento urlava fuori della baita; si sentivano u. le sirene delle macchine della polizia).
Citazione
Guardavo i ventidue giocatori che si rincorrevano attorno a un pallone e che si passavano il pallone dall’uno all’altro, e non riuscivo a capire che cosa legasse la folla ai giocatori, al pallone. La folla urlava, bestemmiava, tornava a urlare, insultava l’arbitro. Guardavo il giornalista che scuoteva la testa e prendeva appunti.
Lucio Mastronardi,
Il maestro di Vigevano
Vedi anche Parlare, Rumore, Violenza, Voce