utilizzatore finale
loc. s.le m. Eufemisticamente, chi, alla fine di una serie di intermediazioni poco trasparenti, ha a propria disposizione una persona come partner sessuale; per estensione, chi approfitta, come destinatario, di benefici procuratigli da altri attraverso procedure poco limpide. ◆ La frase è involuta e anche inopportuna: «Ancorché fossero vere le indicazioni di questa ragazza, e vere non sono, il premier sarebbe, secondo la ricostruzione, l’utilizzatore finale e quindi mai penalmente punibile...». […] «Mi spiace ma il linguaggio tecnico è quello: colui che riceve è l’utilizzatore finale. Può essere un linguaggio crudo ma è così» [Niccolò Ghedini] (Dino Martirano, Corriere della sera.it, 18 giugno 2009, Politica) • Le parole con cui la moglie di Antonio Simone lo addita come “utilizzatore finale” dello strapotere e degli agi cumulati da faccendieri divenuti milionari all’ombra della sua carriera politica, conferma che Formigoni ha mentito ripetutamente e non può più illudersi di scaricare sui “Giuda”, che poi sarebbero i suoi migliori amici, la responsabilità di aver creato un sistema di potere protervo, giunto al capolinea. (Gad Lerner, Repubblica, 20 aprile 2012, Prima Pagina).
Composto dal s. m. utilizzatore e dall’agg. finale.