vacanza
s. f. [dal lat. vacantia, neutro pl. sostantivato di vacans -antis, part. pres. di vacare (v. vacare), attrav. il fr. vacance]. – 1. Il fatto, la condizione di essere o di rimanere vacante; lo stato di una carica, di un ufficio civile o ecclesiastico, di un beneficio che siano privi del titolare e anche il periodo durante il quale rimangono vacanti: v. previste, negli uffici pubblici, quelle che si verificano in conseguenza di collocamento a riposo, v. impreviste le altre; v. della Sede Apostolica o della Santa Sede, v. di una cattedra episcopale, la situazione, e il periodo di tempo per cui si protrae, che si determina tra la morte del pontefice, o la morte o la cessazione dall’ufficio di un vescovo, e l’elezione o la nomina del successore; dichiarare la v. della cattedra di filosofia morale; alla morte del re si ebbe una lunga v. del potere; il Papa ... ordinò che ciascuno, nelle v. de’ beneficii, pagasse una annata alla Camera (Machiavelli). 2. Intermissione, temporanea cessazione di un’attività. In partic.: a. Intervallo di riposo, di uno o più giorni, che nella ricorrenza di una festività o per altra circostanza viene concesso agli studenti e agli impiegati, mentre le scuole e gli uffici rimangono chiusi: il 25 aprile è v. in tutte le scuole e gli uffici; domani è v., o avremo vacanza; dare vacanza ai proprî dipendenti, agli alunni del proprio istituto, alle scuole delle città; un giorno, due giorni di vacanza; una v. di tre giorni; nelle scuole elementari un tempo si faceva v. (o c’era v.) non solo la domenica ma anche il giovedì; mezza v., negli uffici, quando si ha solo mezza giornata libera, per lo più il pomeriggio. Al plur., le v., periodo di più giorni (come le v. natalizie o di Natale e le v. pasquali o di Pasqua) o anche di più mesi (come le v. estive) durante il quale le scuole restano chiuse; quando non siano determinate, s’intende per lo più le vacanze estive: l’inizio delle v., alla fine dell’anno scolastico; la fine delle v., all’inizio di un nuovo anno; i mesi delle v.; durante le v.; passare le v. al mare, in campagna; v. intelligenti, locuz. di recente introduzione (suggerita da un episodio del film «Dove vai in vacanza?» del 1978), per indicare il tipo di vacanze nelle quali il riposo si concilia con attività di svago culturale: Detesto il concetto di v. intelligente, che recentemente ha avuto gran successo; mi pare presupponga che l’anno sia tutto idiota, eccetto quei quaranta giorni (Giorgio Manganelli). Nel Parlamento e in altre assemblee, periodo durante il quale sono sospese le sedute: quest’anno la Camera dei deputati prenderà le proprie v. il 10 luglio. b. Riposo più o meno lungo dalle proprie ordinarie occupazioni che una persona si concede (se svolge attività autonoma), o si fa concedere (se è in posizione subordinata): avrei proprio bisogno, per rimettermi, di qualche giorno di vacanza; appena avrò terminato questo lavoro voglio prendermi una breve v., una settimana di v.; alla fine del mese me ne vado in v., inizierò il periodo di riposo; essere in vacanza; anche al plur., se il periodo è abbastanza lungo: dove passerai le vacanze? Con sign. più partic., far vacanza, non andare all’ufficio o a scuola, per motivi giustificati o no; un alunno che fa troppe v., troppe assenze dalle lezioni (s’intende per lo più ingiustificate). In senso fig., avere, mandare il cervello in vacanza, smettere di pensare, di lavorare in modo attivo col cervello; similmente: così, come dopo una lunga v. della memoria, si ricordava della promessa fatta a suo padre (Pratolini). 3. In locuz. determinate, sospensione: v. navale, temporanea sospensione della costruzione di nuove navi da guerra, come quella decisa nella conferenza di Londra del 1930; si dice generale quando è estesa a tutte le categorie di navi da guerra, particolare se limitata ad alcune categorie; v. dei pagamenti, non com., moratoria; v. della legalità, la sospensione delle garanzie costituzionali, secondo un’espressione di Léon Blum (vacance de la legalité, nel giornale Le populaire del 5 febbr. 1927). Con sign. affini a questo e anche ai precedenti, vacanza della legge, nel linguaggio giur., espressione che traduce il lat. vacatio legis (v. vacatio). 4. In fisica e in chimica, v. atomica, o v. reticolare, difetto costituito dalla mancanza di un atomo o di uno ione in un reticolo; v., o lacuna, elettronica, la mancanza di un elettrone nella struttura elettronica di un atomo (v. lacuna, n. 3 c).