vacuolo
vacùolo s. m. [der. del lat. vacuus «vuoto, vacuo»]. – Nel linguaggio scient. e tecn., ciascuna delle piccole cavità che si trovano nell’interno di un materiale (naturale o artificiale) a costituzione porosa o spugnosa: i v. della gommapiuma. In partic.: 1. In petrografia, ciascuna delle cavità, di solito grossolanamente sferiche, che si notano in alcune rocce eruttive e che sono dovute a sviluppo di gas dal magma durante la sua consolidazione o, nelle rocce di deposito chimico, a fenomeni di dissoluzione o di irregolarità del deposito stesso; la presenza di vacuoli, talvolta riempiti di minerali infiltratisi in un tempo posteriore, conferisce alla roccia la cosiddetta tessitura vacuolare. 2. In citologia, cavità, generalm. delimitata da membrana, del citoplasma di diversi tipi di cellule (particolarm. di tessuti vegetali e protozoi) e detta v. di secrezione, o v. digestivo, o v. alimentare, o v. di riserva a seconda della sostanza contenuta (succo vacuolare o cellulare) e della funzione svolta. In alcuni protozoi di acqua dolce, v. contrattile, organello caratterizzato da ritmici movimenti di espansione e contrazione con i quali esso elimina dalla cellula l’acqua in eccesso, che continuamente vi penetra per osmosi dall’ambiente, e alcune sostanze di rifiuto prodotte dal metabolismo. 3. In elettronica, nei sistemi isolanti realizzati in resina (isolamento «solido»), piccola cavità che si può formare o per difetto di fabbricazione o per dilatazioni termiche; tali cavità possono essere sede di scariche parziali o addirittura disruptive.