validita
validità s. f. [dal lat. tardo validĭtas -atis]. – Il fatto, la condizione di essere valido, sia con riferimento alle forze e alla capacità fisica o psichica: la v. delle membra, della mente; v. alla fatica; ha più di settant’anni ma la sua v. è ancora piena; sia, e più spesso, con riguardo all’efficacia logica o giuridica: sostenere con v. una tesi; riconoscere la v. degli argomenti; scarsa v. di un pretesto; impugnare la v. di una sentenza, di una testimonianza, di una deliberazione, di un testamento; per la piena v. del documento è necessario ...; v. di una ricevuta, di un contratto, di un atto giuridico; v. di un atto amministrativo, quando l’atto, oltre a non mancare di alcuno degli elementi essenziali per la sua esistenza, sia immune da difetti. Con sign. più astratto, nella teoria generale del diritto, s’intende per validità il criterio in base al quale si stabilisce l’appartenenza di una determinata norma a un particolare ordinamento giuridico. Con riferimento a valido nel sign. 2 b, cioè valevole: il biglietto ha la v. di tre giorni.