vallettismo
s. m. (iron.) La condizione e i tratti che caratterizzano una valletta di programmi televisivi. ◆ Alba Parietti non coglie al volo l’opportunità di fare una domanda a [Clemente J.] Mimun e visibilmente ne soffre, condannata eternamente al vallettismo. (Aldo Grasso, Corriere della sera, 21 aprile 2001, p. 41) • Senza la ricca iconografia del vallettismo semplicemente crollerebbe il 90 per cento del palinsesto. (Manifesto, 2 ottobre 2001, p. 17, TeleVisioni) • Nessuno tiene conto di tanti ragazzini gay che guardano quegli spettacoli e crescono pensando che la loro sessualità è oggetto di derisione. Lì inizia la loro storia di omosessuali invisibili. Una strumentalizzazione di cui non sono vittima solo i gay: guardate il dilagante fenomeno del vallettismo, ha cancellato tutte le conquiste femministe degli anni Sessanta e Settanta. Con i gay è lo stesso: in televisione prendono solo quelli molto effeminati, quelli che fanno ridere, le macchiette» [George Michael intervistato da Giuseppe Videtti]. (Repubblica, 9 giugno 2007, p. 53, Spettacoli & Televisione).
Derivato dal s. f. valletta con l’aggiunta del suffisso -ismo.
Già attestato nella Stampa del 16 maggio 1997, p. 23, Società e Cultura (Giorgio Calcagno).