valva
s. f. [dal lat. valvae -arum «battenti di una porta»]. – 1. a. In zoologia, ciascuna delle parti, generalmente due, fra loro articolate e mobili, che rivestono particolari organi o l’intero individuo, come, per es., le parti di cui è composta la conchiglia dei molluschi lamellibranchi (o bivalvi), dei brachiopodi, il guscio dei crostacei cirripedi, ostracodi e concostraci. b. In botanica, ciascuna delle divisioni più o meno profonde delle capsule e di altri frutti secchi deiscenti; a seconda del numero delle valve, che può essere uguale o doppio rispetto a quello dei carpelli che formano l’ovario, il frutto è detto bi-, tri-, quadrivalve, ecc. Nelle diatomee, ognuna delle due parti piane del guscio siliceo. 2. In storia dell’arte, nome con cui sono talvolta chiamate le tavolette di un dittico. 3. letter. raro. Ciascuno dei due battenti di una porta: la Porta all’Arco che serrò tra valva e valva Bocchino Belforte (D’Annunzio). 4. Strumento chirurgico, di forma per lo più piatta, variamente foggiato e munito di manico; si usa per divaricare orifizî naturali o artificiali, ampie ferite chirurgiche, per spostare organi parenchimatosi (polmoni, fegato), ecc.