vanvera
vànvera [dall’ant. (a) fanfera, voce onomatopeica (affine a fanfano1)]. – Nella locuz. avv. a vanvera, senza riflettere e senza stare attenti a quanto si dice o si fa, a casaccio, come viene viene; oggi quasi esclusivam. nelle frasi parlare a v., fare le cose a v.; nel linguaggio letter. o ant., con uso più ampio: gli scoscendimenti sono bizzarri a tal segno che li crederesti tagliati a v. dalla scure di un ciclope impazzito (Faldella); tirare a v. (con l’arco, con la balestra, con arma da fuoco, ecc.), a casaccio, senza mirare.