variante di preoccupazione
loc. s.le f. Mutazione genetica di un virus che desta preoccupazione a causa della maggiore trasmissibilità rispetto al virus originale. ♦ In base a dati aggiornati al 19 gennaio 2021, secondo i media e le fonti ufficiali, sono stati identificati in 60 paesi circa 2.000 casi della variante VOC 202012/01 (variante di preoccupazione, anno 2020, mese 12, variante 01, precedentemente designata come VUI, variante in corso di studio). Nell'area UE/SEE sono stati identificati approssimativamente 1.300 casi in 23 paesi; al di fuori dell'area UE/SEE sono stati identificati circa 700 casi in 37 paesi. (Business Wire, Ansa.it, 12 febbraio 2021, Economia) • [tit.] La variante indiana allarma l'Europa, / Ue invita a limitare i viaggi. [sommario] L'esecutivo Ue ha preso la decisione dopo che l'Oms ha classificato la variante "di preoccupazione". (Agi.it, 12 maggio 2021, Estero) • Ci sono moltissime varianti del coronavirus, ma quelle su cui converge l’attenzione degli scienziati (e delle autorità sanitarie) si chiamano VOC (Variants Of Concern): letteralmente dall’inglese «varianti di preoccupazione». Sono 4: Alfa, Beta, Gamma e Delta. • Poi ci sono le VOI (Variants Of Interest), le «varianti sotto osservazione»: Eta, Iota, Kappa e Lambda e infine alcune altre, per ora denominate solo con lettere e numeri della classificazione genetica. (Silvia Turin, Corriere della sera.it, 10 agosto 2021, Salute) • L’ultima “variante di preoccupazione”, secondo la classificazione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), del virus sars-cov-2 è la omicron, identificata per la prima volta in Sudafrica ma di cui ormai ci sono sempre più casi segnalati in Europa, inclusa l’Italia dove per ora, però, non sembra star circolando. (L’Essenziale, 4 dicembre 2021, p. 4, Covid-19).
Composto dal s. f. variante, dalla preposizione di e dal s. f. preoccupazione; ricalcato sull’ingl. variant of concern, da cui è ricavata la sigla VOC, diffusa anche nei media italiani.