variazionale
agg. [der. di variazione]. – Nel linguaggio scient., relativo a una variazione o a variazioni. Per es., in fisica, induzione v., l’induzione elettromagnetica prodotta da variazioni di un campo magnetico (si contrappone a mozionale, che qualifica invece l’induzione dovuta al movimento di conduttori in un campo magnetico); in matematica, relativo al calcolo delle variazioni; con sign. analogo, in fisica matematica, di principio o equazione che esprime una condizione (in genere una condizione di minimo o di massimo), con riferimento alla variazione che una certa grandezza subisce quando se ne facciano variare i parametri che la determinano. In partic., principî v. della meccanica, principî fatti valere nella soluzione di svariati problemi di meccanica di sistemi a più gradi di libertà, trattati secondo la rappresentazione della meccanica analitica, che consentono di individuare fra tutte le traiettorie possibili quella percorsa effettivamente dal sistema; il più importante tra i principî variazionali è il principio di minima azione, il quale stabilisce che, tra gli infiniti moti possibili, il moto effettivo che si verifica in natura è quello per il quale l’azione assume il suo valore più piccolo; un principio variazionale, che presenta molte analogie con il principio di minima azione, è, in ottica geometrica, il principio di Fermat, formulato dal matematico fr. Pierre de Fermat (1601-1665), il quale stabilisce che il percorso di un raggio luminoso, che va da un punto A a un punto B passando attraverso più mezzi con diverso indice di rifrazione, è quello, tra tutti i percorsi possibili, che richiede il minor tempo (da tale principio si deducono le ordinarie leggi della riflessione e della rifrazione).