vasca
s. f. [prob. estratto dal lat. vascŭlum, dim. di vas «vaso»]. – 1. Termine generico con cui vengono indicati sia recipienti, per lo più fissi, di notevole capacità, sia apposite costruzioni o parti di edifici, in cui si raccoglie, stabilmente o temporaneamente, l’acqua o altro liquido, condottovi con mezzi e per usi diversi. In partic.: v. da bagno, e le ormai rare v. da bucato, recipienti di materiali varî (metallo smaltato, porcellana, acciaio inossidabile, marmo, cemento, ecc.) facenti parte degli impianti idrico-sanitarî degli edifici d’abitazione; v. di depurazione, di decantazione, di alimentazione, per contenere liquidi di varia natura in stabilimenti industriali; v. di calma, di scarico, di deposito, nelle costruzioni idrauliche, espressioni in cui vasca è sinon. di bacino; v. di sedimentazione, v. di digestione dei fanghi, v. Imhoff, recipienti nei quali avvengono i varî processi degli impianti di depurazione delle acque di rifiuto urbane; v. di decadimento, negli impianti nucleari, recipiente profondo pieno d’acqua nel quale vengono lasciati immersi i residui del combustibile estratti dal reattore per ridurne la radioattività; v. navale (o v. di Froude), bacino d’acqua destinato a esperimenti di idrodinamica con modelli di scafi; v. elettrolitica, vasca riempita di soluzione elettrolitica che serve per la determinazione sperimentale di alcune grandezze fisiche; v. di oscillazione, sinon. di pozzo piezometrico; per la v. olandese, detta anche olandese (s. f.) o tino mescolatore, v. olandese (nel sign. 3). 2. Sinon. di piscina, come bacino e specchio d’acqua: fare una v., cinque v., dieci v., percorrere la piscina 1, 5, 10 volte in lunghezza, come esercizio o gara di nuoto. ◆ Dim. vaschétta (v.), raro vaschina; accr. vascóna; più com. vascóne m. (v.).